Quando un figlio non arriva: la rabbia

Quando un figlio non arriva, una delle emozioni vissute è la rabbia.

Marta arriva nel mio studio visibilmente arrabbiata e si lascia andare ad uno sfogo, poi riportato come liberatorio.

Mi dice: “dottoressa devo raccontarle quanto mi è accaduto questa mattina prima di venire da lei! Mia suocera mi ha chiesto per l’ennesima volta quando le daremo un nipotino. Non immagina che, avendo quarant’anni, magari potremmo avere delle difficoltà?! Perchè invade la nostra sfera intima? E poi in questi giorni per strada vedo solo donne incinte o donne con neonati nella fascia! E al telegiornale sento di genitori che maltrattano i figli o li abbandonano e mi chiedo: perchè loro sì e noi che ameremmo immensamente un bimbo non riusciamo ad averlo?”

Chissà a quante o quanti di voi sarà capitato di farsi queste domande!

Cosa fare di questa rabbia perchè non diventi distruttiva?

1) Legittimarsi la rabbia

Questi pensieri e la rabbia che li accompagna sono assolutamente comprensibili e vissuti da molte donne e coppie che stanno cercando da tanto di avere un bimbo o stanno vivendo un percorso di procreazione medicalmente assistita. Un investimento emotivo, fisico ed economico genera frustrazione, insoddisfazione, invidia. Non c’è niente di sbagliato in tutto ciò!

2) Scegliere con chi parlare delle proprie difficoltà di avere un figlio e chi tenere fuori

Condividere con chi è solidale con le proprie emozioni e far capire o dire chiaramente agli altri che non se ne vuole parlare, che appartiene alla sfera dell’intimità della coppia. Ci sono gruppi online, come Storie di PMA (un gruppo Facebook attivato da poco con la mia collega psicoterapeuta Sarah Pederboni), confrontarsi con professionisti esperti del settore, come quelli che potete trovare nel nostro sito In becco alla cicogna, o tante altre iniziative (come ad esempio parolefertili.it) dove scambiarsi esperienze con chi sta vivendo situazioni simili.

A volte, la figura di riferimento con cui si sente di potersi aprire liberamente è lo psicologo, potendo creare un rapporto di fiducia, empatia e non giudizio. Non c’è niente di male nel sentire il bisogno di un sostegno psicologico ad un certo punto di questo percorso.

3) Investire la propria realizzazione su vari ambiti della propria vita, oltre che nella ricerca del figlio

Nella ricerca di un figlio e nei percorsi di PMA si è così concentrati nel cercare di realizzare questo desiderio tanto prezioso che tutto il proprio investimento emotivo e i propri pensieri sono concentrati lì. Prova ad ampliare lo zoom, decidendo tu di quanto in base al momento che state passando. Può essere un momento per scoprire nuovi hobbies, dar vita a progetti, fare viaggi o attività rimandate a lungo. Trova qualcosa che ti dia soddisfazione, che porti un senso ulteriore alla tua esistenza. Quando l’avrai trovata, in quel momento goditela appieno

INFO E APPUNTAMENTI

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La consulenza psicologica può essere svolta, oltre che nello studio privato, anche online.

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